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Cosa dice il Corano - 44

Il giuramento del Corano sul fico e l'oliva

23:38 - January 16, 2023
Notizie ID: 3488506
Tehran-Iqna- Nel Sacro Corano ci sono diversi passi in cui troviamo giuramenti su alcune cose. Dio Onnipotente usa questo metodo quando cerca di dire qualcosa di importante agli esseri umani

Il giuramento del Corano sul fico e l'olivo

 

Nel Sacro Corano ci sono diversi passi in cui troviamo giuramenti su alcune cose. Dio Onnipotente usa questo metodo quando cerca di dire qualcosa di importante agli esseri umani.

La parola "Tin" indica nella lingua araba il fico ed è stata menzionata una sola volta nel Sacro Corano, ovvero nella Surah At-Tin. "Per il fico e per l'oliva, e per il Monte Sinai, e per questa contrada resa sicura". (versetti 1-3)

Ci sono opinioni diverse su cosa il Corano intendesse effettivamente per "fico e oliva" in questo passo. Gli esegeti hanno presentato due punti di vista sui versetti iniziali della Surah.

In primo luogo si pensa che deve esserci una relazione tra i primi due elementi (fico e ulivo) con i due successivi (Monte Sinai e contrada sicura). Il fico e l'oliva si riferirebbero quindi a dei luoghi specifici.

Il Monte Sinai è il luogo in cui Mosè (Che la pace sia su di lui) iniziò a parlare con Dio e fu nominato profeta.

Dopo aver terminato la costruzione della Kaaba nella Santa Mecca, Abramo (Che la pace sia su di lui) disse: "Mio Signore, rendi questa terra sicura". (Surah Ibrahim, versetto 35)

Alcuni esegeti ritengono che le due parole si riferiscano alle zone ubicate tra la Mecca e il Monte Sinai, ovveo il nord della penisola arabica e la Palestina. Queste regioni sono state il luogo di nascita di molti profeti divini.

Il secondo punto di vista opta per un'interpretazione più letterale ritenendo che che le due parole si riferiscano in realtà ai frutti omonimi. In tal caso, come dovremmo metterli in relazione con le due parole successive?

Un gruppo di esegeti ritiene che le prime due parole siano cibo per il corpo e le due successive siano legate allo spirito.

Di conseguenza, si può avere una visione migliore del versetto successivo che recita: "Invero abbiamo creato l'uomo nella forma migliore". (Surah At-Tin, versetto 4)

Quindi, gli esseri umani sono stati creati nel miglior modo possibile, in un equilibrio sia spirituale che materiale, entrambi funzionali al loro percorso di crescita e completamento verso la Verità.

Oltre ai due punti di vista citati, esiste anche un'interpretazione avanzata da alcuni studiosi e commentatori del Corano, soprattutto sciiti, secondo cui le due parole sarabbero in realtà un riferimento implicito all'Imam Hasan (Che la pace sia su di lui) e all'Imam Hosein (Che la pace sia su di lui), due nipoti del Profeta Mohammad (Che Dio benedica lui e la sua famiglia).

In base a tale interpretazione il Sacro Corano in questo passo della Surah At-Tin mette in risalto il principio dell'imamato come custode della Verità e del Bene, che qui si espleta e manifesta nella parola di Dio sul Monte Tur e nella Casa di Dio, la Kaaba, alla Santa Mecca. Gli Imam, scelti per volonta di Dio dalla progenie del Profeta Mohammad (SW) la cui prosapia risale a sua volta ad Abramo (AS), l'uomo che costruì la Kaaba, hanno quindi il compito di preservare da ogni tipo di deviazione e distorsione la Verità portata agli uomini tramite i messaggeri di Dio e completata man man fino ad arrivare al suo massimo stato con il Profeta dell'Islam (SW).

 

 

 

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