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La Luce del Corano-Esegesi del Sacro Corano,vol 1 - Parte 6 - Sura Al-Bagharah - versetti 17-20

13:53 - August 15, 2017
Notizie ID: 3482039
Iqna - La prima traduzione del Sacro Corano e del Tafsir (esegesi) fatta direttamente dall'arabo. Il primo volume comprende la traduzione ed il commentario della Sura al-Fatiha (I Sura) e della Sura al-Baqara (II Sura).

La Luce del Corano-Esegesi del Sacro Corano,vol 1 - Parte 6 - Sura Al-Bagharah - versetti 17-20

                                             Sura Al-Bagharah - versetti 17-20

مَثَلُهُمْ كَمَثَلِ الَّذِي اسْتَوْقَدَ نَاراً فَلَمَّآ أَضَآءَتْ مَا حَوْلَهُ ذَهَبَ اللّهُ بِنُورِهِمْ
 وَتَرَكَهُمْ فِي ظُلُمَاتٍ لاَيُبْصِرُونَ ﴿17﴾ صُمٌّ بُكْمٌ عُمْيٌ فَهُمْ لاَيَرْجِعُونَ ﴿18﴾ أَوْ كَصَيِّبٍ مِنَ السَّمآءِ فِيهِ ظُلُمَاتٌ وَرَعْدٌ وَبَرْقٌ يَجْعَلُونَ أَصَابِعَهُمْ فِي ءاذَانِهِمْ مِنَ الصَّوَاعِقِ حَذَرَ الْمَوْتِ وَاللّهُ مُحِيطٌ بِالْكَافِرِينَ ﴿19﴾ يَكَادُ الْبَرْقُ يَخْطَفُ أَبْصَارَهُمْ كُلَّمَآ أَضَآءَ لَهُمْ مَشَوْا فِيهِ وَإِذَا أَظْلَمَ عَلَيْهِمْ قَامُوا وَلَوْ شَآءَ اللّهُ لَذَهَبَ بِسَمْعِهِم ْوَأَبْصَارِهِمْ إِنَّ اللّهَ عَلَى كُلِّ شَيْءٍ قَدِيرٌ﴿20﴾

23. Il loro caso è simile a quello di coloro che accendono un fuoco {per trovare nel buio il proprio sentiero} e quando {questo fuoco} illumina i dintorni, Allah porta via la loro luce e li lascia in tenebre nelle quali nulla vedono.
24. {Essi sono} sordi, muti e ciechi1 e non desistono {dall’errore}.
25. Il loro caso è anche simile a quello di {coloro che si trovano in} una forte pioggia, in cui regnano le tenebre e vi sono tuoni e lampi, e che per paura di morire {colpiti} dalle saette si infilano le dita nelle orecchie. E Allah circonda i miscredenti {senza lasciare loro alcuno scampo}.
26. La luce dei lampi quasi rapisce la loro vista; ogni volta che li illumina camminano sotto di essa, quando invece fa buio su di loro si fermano. E se Allah volesse potrebbe, senza ombra di dubbio, togliere loro la vista e l’udito, poiché, in verità, Allah è onnipotente.

Due Esempi per descrivere i Munafiqin

Dopo aver esposto gli attributi dei munàfiqin, il sacro Corano fa due significativi esempi al fine di descriverli meglio.

Il primo esempio dice: "Il loro caso è simile a quello di coloro che accendono un fuoco {per trovare nel buio il proprio sentiero} e quando {questo fuoco} illumina i dintorni, Allah porta via la loro luce e li lascia in tenebre nelle quali nulla vedono. {Essi sono} sordi, muti e ciechi e non desistono {dall’errore}”

Il Signore Eccelso in questi nobili versetti, descrivendo la vera natura dei munafiqin, rivela al Suo Messaggero (S) che essi hanno completamente perso ogni capacità di comprensione interiore, hanno distrutto le proprie capacità umane di conoscenza della verità: sordi, muti, ciechi, completamente traviati!

Il secondo esempio li descrive in modo diverso. Parla di una notte buia, tenebrosa, che incute paura, piena di pericoli. La pioggia scende impetuosa, d’un tratto all’orizzonte appare un abbagliante lampo, e l’atmosfera viene riempita da un terribile tuono. Alcuni viandanti, smarriti e storditi, vagano disperati nel mezzo di questa desolata e travagliata piana. La pioggia ha inzuppato i loro abiti. Non v’è alcun rifugio in cui possano trovare un po’ di pace né le tenebre permettono loro di proseguire il viaggio.

"Il loro caso è anche simile a quello di {coloro che si trovano in} una forte pioggia, in cui regnano le tenebre e vi sono tuoni e lampi…”

Essi hanno paura di perdere la vita, ogni lampo, ogni tuono scuote tutto il loro essere e annuncia la loro triste fine: "…per paura di morire {colpiti} dalle saette si infilano le dita nelle orecchie”

Ma essi non possono sfuggire al proprio destino: "E Allah circonda i miscredenti {senza lasciare loro alcuno scampo}”

I lampi, uno dopo l’altro, illuminano il tenebroso cielo e abbagliano questi disperati viandanti: "La luce dei lampi quasi rapisce la loro vista…”

Nonostante ciò, sfruttano la breve luce creata dai lampi per continuare il loro viaggio: "…ogni volta che li illumina camminano sotto di essa, quando invece fa buio su di loro si fermano…”

Essi si vedono continuamente minacciati dai lampi, in questa deserta piana non esiste nulla che possa proteggerli, non esistono montagne né alberi che possano attirare verso di sé i terribili fulmini. Potrebbero essere colpiti e uccisi in ogni momento. I tremendi tuoni e fulmini potrebbero addirittura privarli per sempre dell’udito e della vista. Certo, se Dio volesse potrebbe privarli dell’udito e della vista:

"…E se Allah volesse potrebbe, senza ombra di dubbio, togliere loro la vista e l’udito, poiché, in verità, Allah è onnipotente”

All’epoca del santo Profeta (S), il fulmineo sviluppo dell’Islam accecò gli occhi degli empi. I versetti coranici che palesavano i loro loschi affari, erano come saette che si scagliavano sulle loro teste. Essi erano costantemente terrorizzati dal pensiero della rivelazione di nuovi versetti contro di loro. A tal proposito il sacro Corano dice:
"I munàfiqin temono che venga rivelata una sura contro di loro, che denunci ciò che essi hanno nei loro cuori. Di’: ‘Schernite pure! In verità, Allah manifesterà ciò di cui avete paura’”

munàfiqin avevano anche paura che Dio, dopo aver svelato la loro vera identità, proclamasse loro guerra, e scagliasse contro di loro la potente comunità islamica:

"Se i munàfiqin e coloro che hanno un morbo nel cuore, e coloro che spargono menzogne per la città, non smettono, Noi ti faremo sicuramente insorgere contro di loro, affinché essi non possano piú vivere vicino a voi in essa, se non per poco. {Essi sono i} maledetti. Ovunque saranno trovati, dovranno essere presi e inesorabilmente uccisi”2

In una tradizione del santo Profeta (S), narrata dal sesto Imam (as), leggiamo: "O Alì, il credente ha tre segni di riconoscimento: la preghiera, il digiuno e la zakàh. Anche il munàfiq ha tre segni di riconoscimento: quando parla, mente; quando promette, manca alla promessa data; quando ci si fida di lui, tradisce”3

  • 1. Non sono cioè in grado di sentire, dire e vedere la verità.
  • 2. Santo Corano, 33: 60 e 61.
  • 3. Bihàru-l’anwàr, vol. 77, pag. 53, terzo hadith.
Mustafa Milani Amin - Al-Islam.org
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